La Fiera dell’Aglio
La Valle Arroscia è stata, nei secoli, via di passaggio dei pellegrini che percorrevano la Via del Sale, e luogo di scambi commerciali (bestiame, spezie, vini ed ortaggi).
A l suo centro si trova il piccolo borgo di Vessalico dove, come documentato dall’antico documento datato primo maggio 1760, è stata istituita una fiera di bestiame che permettesse al paese di potersi risollevare da una situazione economica difficile, nello stesso erano designate due persone che regolamentassero la “fera” e, sopratutto, veniva individuato il luogo dove si sarebbe tenuta la fiera e cioè il “prato delli Canavari” (come è denominato ancora oggi), che ancora ai giorni nostri accoglie i partecipanti alla manifestazione.
Nel decretorum vengono indicate le giornate in cui si doveva tenere la fiera e cioè dal primo al terzo giorno di luglio di ogni anno, una curiosità sancita nel documento è che, in quei giorni, non potevano essere catturati coloro che avevano “debiti civili”, ne al loro potevano essere pignorati bestiame o altri beni. La data, negli anni successivi, è stata individuata nel giorno 2 di luglio di ogni anno, tranne quelli in cui il 2 cade di domenica, in quel caso si anticipa di un giorno per non far coincidere la fiera con la festa religiosa.
Alla fiera, come anticipato, si portava: bestiame, spezie, vini ed i contadini della valle portavano l’aglio appena raccolto nei campi della mezzacosta; da quella momento sempre più la “fera” è stata associata a quel particolare bulbo, diventando definitivamente la “Fera de l’aiu”.